| Punizioni corporali, carezze puerili, il ciuccio, lo strap-on, le unghie, la saliva, gli uomini e le donne contorti in fiumi di nettare orgasmico..
Così io vedo il fetish, una eterna iniezione di liquidi orgiastici, materiali e immateriali, da gustare e ingoiare, da guardare e provocare..
Lo sfoggio interiore di un guasto psicologico artistico, la vena pulsante dell’eterna passione sfrenata e ibrida, alchemica ed esoterica, carnale e animica..
Il cuore batte sulle frequenze alternative, il mondo non ha più lo stesso volto, tutto è al servizio del tuo fetish, i ruoli si invertono e la paura del diverso incombe in chi ci osserva..
Mondo animale che fai tuoi i sospiri del letto ma non godi delle sembianze musicali dei nostri corpi in azione, perversi e magici nel movimento..
Nella mente, fulcro energico della volontà sublimata e sublime, piede mio, dita fulgide, mani come ragni da succhiare e scantinati da odorare..
Un fetish industriale, il rumore del tacco, delle unghie sul tavolo, del pissing caldo sulla pelle..
Un fetish industriale, dal fumo odoroso, dal sudore scivoloso, dalla pelle impomatata, cremosa, abbronzata che sa di calore, bianchiccia che sa di latte materno..
L’amore estremo per il corpo e per ciò che siamo veramente, si chiama fetish.
Il gesto, lo sguardo, la parola sono fetish.
Un percorso fetish dal vagito all’alienazione dell’esperienza adulta, dal ciuccio e dal latte materno al pene, alla vagina allo sperma per ricordarci che la vita è un ciclo continuo, spirituale ma anche dannatamente FETISH!
Con amore..
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